Ristrutturazione rustico Cantoni

Caroggio 1999

Quando si percorrono i paesaggi rurali del versante meridionale delle Alpi - oggi in parte abbandonati dall’agricoltura e in parte riutilizzati dal turismo domenicale - gli edifici tradizionali trasformati mostrano generalmente i caratteri tipici del giocattolo. Gli antichi edifici rurali si presentano agghindati come vere e proprie case delle bambole con accessori nostalgici, con strutture tecnologiche moderne (antenne paraboliche, pannelli fotovoltaici), oppure con arredamenti tipici dei giardinetti della periferia urbana.
Fatta astrazione dei restauri a scopo conservativo e museale, le ristrutturazioni colte disegnate da architetti sono assai rare. In questi casi si distinguono tre differenti approcci: il restauro e la ricostruzione delle forme esteriori mentre l’interno è trattato come una dimora moderna; l’innesto enfatizzato di forme del linguaggio architettonico moderno; l’utilizzazione di materiali e di elementi strutturali moderni in sintonia con lo spirito di sobrietà dei materiali e delle forme tradizionali.
Di quest’ultima categoria fa parte la ristrutturazione realizzata nel Alto Malcantone, in località Caroggio, sotto il villaggio di Mugena. Caroggio è un bel pianoro situato a 700 metri di altitudine, circondato dei rilievi delle Prealpi, leggermente digradante, aperto verso sud, dove la stalla-fienile ristrutturata giace isolata ai piedi della collina di Castellaccio, al limitare del bosco, di poco rialzata rispetto al pianoro.
L’edificio primitivo presentava le tipiche fattezze delle stalle-fienile di montagna: piccolissime dimensioni (5.5 x 4.30 metri), al piano seminterrato la stalla con l’accesso rivolto verso valle, al piano superiore il fienile con il portone a due ante rivolto verso monte, tre finestroni muniti di grate di legno e il tetto a capriata coperto con i coppi.
Boschetti ha sostituito la struttura lignea del tetto e la copertura in coppi della stalla-fienile con una capriata di ferro e una copertura in lamiera zincata. La muratura è stata pulita e rinforzata con un leggero rinzaffo a rasapietra, le aperture sono state mantenute nella loro forma originale e fornite di vetrate incorniciate da profili di ferro. Per evitare di rimpicciolire ulteriormente gli spazi della stalla e del fienile, i servizi (cucina e bagno) sono concentrati in un piccolo corpo tecnologico completamente interrato aggiunto sul retro della stalla e illuminato con un sopraluce che funge da intercapedine luminosa tra l’edificio esistente e la nuova struttura di servizio.
Fatta eccezione per una finestrella rivolta verso est, i tre locali situati al piano seminterrato sono illuminati da luce zenitale che - sul davanti - filtra tra la parete sud e il pavimento interrotto del piano superiore, quest’ultimo trattato come un soppalco a cui si accede tramite una leggera scala di metallo. Il ferro assicura la durabilità degli infissi e, usato per realizzare i battenti delle due porte, protegge l’edificio dai vandalismi. Assieme alla lamiera zincata del tetto, il metallo costituisce un materiale nel contempo “povero” e “vivo” che assume la patina del tempo. Infine, il solo elemento architettonico che modella il terreno terrazzato circostante è costituito dalla parete a monte del corpo dei servizi fatta sporgere in modo tale da formare una panca che funge da muro di contenimento della scarpata. In questo modo viene spazialmente definita una seconda area abitativa esterna in contrappunto a quella antistante l’edificio semplicemente segnata dalla pavimentazione di pietra.
L’intervento dimostra in modo eloquente come l’uso di forme e materiali moderni riesce a coniugare tutela e innovazione grazie a un linguaggio architettonico essenziale che si sposa con lo spirito di sobrietà delle forme preesistenti e con quello di parsimonia nell’uso dei luoghi. L’essenzialità delle forme viene enfatizzata da un uso dei materiali e da un disegno dei dettagli la cui raffinatezza è soprattutto il risultato dalla loro apparente ovvietà. Al piano terreno, il pavimento di pietra liscio e senza fughe è staccato dalle pareti di pietra da una “gronda” perimetrale in cemento. Lo stesso accade al piano superiore, dove il pavimento in assito è incorniciato e “galleggia” sopra una struttura di metallo. La scelta del metallo per la realizzazione delle nuove porte, delle finestre e per tutti gli apparecchi della cucina e del bagno coniuga contemporaneamente i temi della semplicità, della durevolezza e del contrasto tra la modernità e il passato rurale.

Giovanni Buzzi

Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view Click to view